Stampa

Pubblicato il 03-03-2017

di Fabio Arduini

di Fabio Arduini - Se fossimo vissuti cinquecento anni fa o poco più avremmo potuto vivere un fenomeno simile a quello odierno della rivoluzione internet.

Nel 1453 Gutenberg, cinquanta anni sulle spalle e una affermata carriera da orafo, sviluppò una nuova tecnica per stampare, che secondo alcuni andrebbe considerata il vero punto di passaggio dal Medioevo all'età moderna.
L’invenzione produsse come primo effetto una sconfitta personale per il suo ideatore, perché il socio e il suo principale collaboratore lo estromisero dall'affare, che si presentava sin dall'inizio estremamente redditizio. In seconda battuta, produsse una rivoluzione nel settore: i centri per la stampa con la nuova tecnica dei caratteri mobili si diffusero subito.

Tutte le città d’Europa si dotarono assai presto di questa nuova utilità, soprattutto quelle tedesche ed italiane: è stato stimato che meno di 50 anni dopo erano stati realizzati mille torchi da stampa in 200 città, e si potevano già contare trentamila titoli dati alle stampe, per oltre 10 milioni di copie in circolazione.

Numeri difficili da immaginare anche per noi che pure siamo spettatori della crescita esponenziale dei siti internet (in 25 anni hanno toccato il miliardo). Solo cento anni dopo, Conrad Gessner, passato alla storia come il primo in grado di organizzare una classificazione dell’universo stampato, si lamentava dell’abbondanza di libri, che definiva “dannosa e disorientante”.

Era già nato il problema di evitare il libro scritto male o senza coscienza e scegliere quello giusto. Ma Gessner, da grande amante dei libri, forse ignorava un altro problema, rimasto attuale come i primi: che ancora più abbondanti dei libri in circolazione fossero le persone senza accesso alle informazioni e senza voce in capitolo.

Fabio Arduini 
PAROLE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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