Persone nuove

Pubblicato il 02-02-2017

di Domenico Agasso

di Domenico Agasso jr - Bisogna lasciarsi cambiare da Dio. Permettere al Signore di «ri-crearci». È l’appello di papa Francesco, lanciato nell’omelia del 5 dicembre 2016 a Casa Santa Marta.

Il Pontefice ammonisce con chiarezza: occorre evitare di dare solo un po’ di vernice ai propri peccati senza vergognarsi davvero, perché il cambiamento di Gesù non è trucco, ma vera trasformazione del cuore e dunque di tutta la persona, del suo agire e pensare. Il Vescovo di Roma evidenzia che soltanto dando «nome e cognome» ai propri sbagli si permette al Signore di «farci persone nuove».

Francesco nota come Gesù guarisce, «faceva vedere una strada di cambiamento alla gente e per questo la gente lo seguiva». Quindi non gli va dietro «perché era di attualità: lo seguiva perché il messaggio di Gesù arrivava al cuore». Poi, anche per un altro motivo: ciò «che faceva Gesù non era soltanto un cambiamento dal brutto al bello, dal cattivo al buono: Gesù ha fatto una trasformazione. Non è un problema di far bello, non è un problema di maquillage, di trucco: ha cambiato tutto da dentro!».

Il Figlio del Signore modifica, rinnova «con una ri-creazione: Dio aveva creato il mondo; l’uomo è caduto in peccato; viene Gesù a ri-creare il mondo». Cristo è in grado «di farci – noi peccatori – persone nuove».

Francesco invoca Dio perché «per la guarigione dell’anima, per la guarigione esistenziale», la «ri-creazione che porta Gesù ci vuole grande fede». Ed «essere trasformati è la grazia della salute che porta Gesù». Per cui occorre sconfiggere la tentazione di pensare o dire «io non ce la faccio», ma lasciarsi invece «trasformare, ri-creare da Gesù».

E il Signore vuole trasmettere per tutto ciò il «coraggio – assicura il Papa. Tutti siamo peccatori, ma guarda la radice del tuo peccato e che il Signore vada laggiù e la ri-crei; e quella radice amara fiorirà, fiorirà con le opere di giustizia; e tu sarai un uomo nuovo, una donna nuova». Francesco osserva infatti che sempre «cerchiamo di nascondere la gravità dei nostri peccati».

Il Vescovo di Roma chiede di «andare al fondo dei nostri peccati e poi darli al Signore, perché lui li cancelli e ci aiuti ad andare avanti con fede».

Domenico Agasso jr
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Rubrica di NUOVO PROGETTO

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