Il girone dei bimboland

Pubblicato il 20-05-2015

di andrea

di Andrea Gotico - Che sono diventato un bacchettone si sapeva già, ma che sto peggiorando lo avevo già detto? Chi ha figli intorno ai sei anni sa di cosa vado parlando, perché è già sicuramente entrato nel tunnel delle feste di compleanno. Se avete la sfortuna di avere un figlio socievole quest’anno vi aspetteranno non meno di 40 feste con annessi 40 regali da comprare in tempo di crisi. I quesiti che mi pongo sono i seguenti: perché se a noi è stata negata questa pratica, la sottoponiamo ai nostri figli? Chi è stato il primo ad iniziare? Satana? Faccio un torto ai miei figli se trovo tale pratica destabilizzante sia per i genitori che per i figli? Sono il solito complottista se penso che dietro ci sia il solito business?

Quanti di voi sono sopravvissuti a luoghi mitologici, chiamati bombolandia, bimbolandia e rintrolandia? Provo a descriverveli. Immaginate di entrare in un girone infernale dove centinaia di bimbi sono appesi ovunque, saltano, scivolano, si inseguono (nel senso che tutti inseguono tutti senza una logica ben precisa), dove tutti gridano per cercare di farsi capire in mezzo ad urla e musica a palla; siccome non ci riescono optano per urlare semplici vocali (aaaa, eeee, iiii, oooo e uuuu). Sono dentro delle gabbie. Ogni venti minuti ricompare tuo figlio che urla una vocale inseguendo qualcuno sempre diverso. Ogni volta ha indosso un vestito diverso. Cerchi di fermarlo, lo guardi negli occhi e se fossi un allenatore di boxe, come prima cosa butteresti la spugna, se fossi un esorcista acqua benedetta a secchiate. Ma visto che non sei nessuno, non puoi far nulla perché fugge verso un’altra gabbia inseguendo il primo che capita.

I genitori sono divisi per tavolate, ci sono almeno 20 feste in corso, al microfono un tipo con voce cavernosa rompe il rumore urlando cose tipo: “I papà sopra i 30 non possono saltare perché la rete non regge”, oppure “inizia il taglio della torta alla festa di Ludovica”, “inseguitevi ragazzi” (c’è bisogno ogni tanto di ricordarglielo?), “cantiamo tanti auguri a Pamela del tavolo 40”, “alla festa di Maicol si inizia con lo scartare i regali”. Allora vedi un bambino alienato che scarta montagne di regali di ogni dimensione, li scarta e li ammucchia, li scarta e li ammucchia, con madre a fianco che ogni volta usa la vocale oooooo, ma il bimbo non reagisce, la sua mente è evidentemente in salvo in un altro luogo. Ci sono bambini che scalciano a terra in preda a crisi nevrasteniche e genitori che continuano a ripetere a se stessi e ai figli in maniera ossessiva compulsiva: “Fra un po’ andiamo” e i bimbi ripetono in coro: “Ancora un giro”. Nella sala a fianco una discoteca di cui tralascio la descrizione perché per questa mi manca l’ironia. Lati positivi? Che a differenza dell’inferno qui c’è una fine. Morali a parte, sappiatelo: non avrò pietà per il prossimo genitore che mi invita a bimbolandia!

orzata con latte - Rubrica di Nuovo Progetto

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