San Michele

Pubblicato il 26-02-2015

di Chiara Dal Corso

di Chiara Dal Corso - Degli angeli in realtà non si sa molto. Nella Bibbia sono presenti, sia nell’Antico come nel Nuovo Testamento, ma gli esegeti non si sbilanciano nel definirne la natura e l’identità. Certo è che sono manifestazioni dell’Amore e della Presenza di Dio.

Di Michele si parla nella visione di Daniele (Dn 10,13; 10, 21; 12,1), nella lettera di Giuda e nell’Apocalisse, e viene indicato come principe degli angeli, in lotta contro il diavolo. Qui è raffigurato vestito del rosso dello Spirito Santo con un corporale d’oro: angelo guerriero, il capo delle milizie angeliche che stanno a difesa del popolo di Dio dagli attacchi del male. Per questo è diventato nel tempo anche patrono della polizia.

Tiene in mano uno scettro, simile a quello che abbiamo già incontrato nelle mani degli Angeli dell’icona della Trinità, lungo e sottile, il potere di Dio che è potere di vita, di amore, in questo caso di tenere lontano il male. Nell’altra mano talvolta tiene un globo semitrasparente in cui sono scritte le iniziali del nome di Cristo. La sua azione è a servizio di Cristo, nel suo Nome. Ma può un angelo essere guerriero? Quali sono le armi con cui ci difende? La risposta c’è nel vangelo, e riguarda non solo gli angeli, ma noi tutti! Ce lo dice bene anche papa Francesco in una omelia del 4 maggio 2013: “L’umiltà e la mitezza sono le armi che abbiamo per sconfiggere l’odio del mondo e del principe di questo mondo. Noi siamo riscattati da questo odio, siamo stati salvati da Cristo e il demonio questo non lo vuole. Non si dialoga con il demonio, si risponde alle sue lusinghe solo con la Parola di Dio, e poi lo si tiene lontano solo con l’umiltà e la mitezza, queste armi il demonio non le tollera!”

Uova e colori - Rubrica di NP Giugno-Luglio 2013

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