Meno male che Cristo c’è

Pubblicato il 10-08-2012

di Piero Gheddo

Di Piero Gheddo - La casa editrice Lindau di Torino ha pubblicato il volume “Meno male che Cristo c’è”, che ho scritto con Gerolamo Fazzini. Il titolo è provocatorio, i contenuti lo sono altrettanto. Di cosa tratta il libro? Lo dice bene il sottotitolo: “Vangelo, sviluppo e felicità dell’uomo”. Un tema molto attuale. Nella crisi politica ed economica che attraversa l’Europa e l’Italia, molti si chiedono: come mai, noi che siamo i popoli più evoluti, istruiti, liberi, ricchi, democratici dell’umanità, proprio noi siamo sommersi dal pessimismo, dalle proteste, dal fango della corruzione; come mai le nostre famiglie si sfasciano, mancano i bambini, la scuola e i mass media non danno più ai giovani certezze e grandi ideali?

I sociologi dicono che molti, specialmente i giovani, sono alla ricerca del senso della vita e guardano con speranza al cristianesimo o ad altre religioni. Nel gennaio 2011 è venuto a trovarmi a Milano il direttore della Lindau e mi ha detto: “Lei è quasi sessant’anni che visita le missioni in ogni continente, mi scriva un libro che risponda a questa domanda: perché dobbiamo convertirci a Cristo? Non mi faccia un libro biblico, teologico, filosofico, ma un libro sulla sua esperienza di prete e di giornalista: che vantaggio abbiamo se ci convertiamo a Cristo? Non mi parli della vita eterna, ma della vita in questo mondo nel quale è così difficile vivere e mantenere la serenità dello spirito e la gioia del cuore”.

Nel volume racconto, sulla base della mia esperienza, che il vero sviluppo, che rende la vita serena e felice, viene da Dio. La radice del nostro benessere e della nostra felicità sta in Dio perché “non esiste vero umanesimo se non in Gesù Cristo”, diceva Paolo VI nel Natale 1969. Solo se è conforme al Vangelo lo sviluppo è davvero umano. L’annunzio della Buona Novella innesca, nelle culture e religioni dei popoli, una rivoluzione, la rivoluzione dell’amore. Per questo là dove agiscono i missionari e nasce la Chiesa ci sono molte persecuzioni e anche martiri. Nelle nostre Chiese antiche, dobbiamo tutti ritornare a Gesù Cristo e ad una vita secondo il Vangelo. Al di là di tutte le possibili riforme politico-economico-sociali. Non c’è altra soluzione alle nostre crisi personali, familiari e nazionali, che quella indicata da Gesù. Provare per credere!

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