Grattacielo

Pubblicato il 08-04-2017

di Fabio Arduini

di Fabio Arduini - Andare alla ricerca delle origini dei grattacieli spalanca lo spettacolo della strepitosa crescita che conobbero gli Stati Uniti nella seconda metà dell’Ottocento. Le prime città che duellarono nel costruire in altezza furono Chicago e New York. Oggi la distribuzione dei cento più alti grattacieli del mondo vede la schiacciante predominanza del continente asiatico, con Emirati Arabi Uniti e Cina in testa, in una corsa verso l’alto.

Il primo edificio a portare il primato fuori dagli Stati Uniti furono le Petronas Towers di Kuala Lumpur (Malaysia): nel 1996 strapparono il record alla Sears Tower di Chicago, che lo aveva detenuto per più di venti anni. Nei venti anni successivi il record di turno fu superato sette volte, l’ultima durante la costruzione dell’edificio attualmente più alto, che svetta 829 m sopra Dubai.

Tecnicamente ciò che permise di costruire con profitto in altezza fu la disponibilità di acciaio prodotto in modo redditizio su larga scala, e l’invenzione dell’ascensore, che rovesciò la secolare organizzazione verticale della ricchezza: ricchi e comodi in basso, poveri, stretti e al freddo in alto fino alla soffitta. Un tempo i più vistosi ornamenti dei palazzi erano tutti ai piani bassi. Nei grattacieli invece si guarda solo in alto, per vedere quanto lontano finisce. Non a caso se si cercano immagini con i motori di ricerca online, non si trovano mai foto dei piani terra!

Per gli ultimi della società arrivare ai piani alti è un sogno possibile, ma rischioso: questo il messaggio immortalato nella celeberrima foto scattata al sessantanovesimo piano dell’edificio principale del Rockefeller Center in costruzione, intitolata Pranzo in cima a un grattacielo. Non ci sono classifiche che pubblichino i record riguardo al numero di infortuni durante i lavori per questi superbi prodotti dell’ingegneria.

Fabio Arduini
PAROLE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

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