Dio dirige il mio cuore

Pubblicato il 04-01-2017

di Ernesto Olivero






DIO DIRIGE IL MIO CUORE

Rubrica giornaliera di Ernesto Olivero su Avvenire

Ho incontrato Dio da bambino. Mi ha guardato e si è lasciato guardare. Mi sono sentito amato. E’ iniziato un colloquio, la mia vita è cambiata. In ogni fatto e avvenimento, Lui dirige il mio cuore. Mi sono innamorato di Dio.

Ernesto Olivero

DICEMBRE

Giovedì 1 dicembre - Eccomi
Venerdì 2 dicembre - Passione per l'uomo
Sabato 3 dicembre - Strada stretta, porta stretta
Domenica 4 dicembre - Abbi pietà di me
Martedì 6 dicembre - Dio c'è
Mercoledì 7 dicembre - La storia più bella
Giovedì 8 dicembre - L'unica
Venerdì 9 dicembre - La verità dell'attesa
Sabato 10 dicembre - Vivere in ginocchio
Domenica 11 dicembre - Lui c'è
Martedì 13 dicembre - La fede matura
Mercoledì 14 dicembre - Da sveglio
Giovedì 15 dicembre - Santi voi
Venerdì 16 dicembre - Fino in fondo
Sabato 17 dicembre - Come Tu mi vuoi
Domenica 18 dicembre - Non è detto
Martedì 20 dicembre - La vita del Regno
Mercoledì 21 dicembre - Misericordia, la porta spalancata
Giovedì 22 dicembre - Ascolta il silenzio
Venerdì 23 dicembre - Piccoli
Sabato 24 dicembre - Natale con sale
Martedì 27 dicembre - Figli dell'Eternità
Mercoledì 28 dicembre - Quando in mano ai bambini
Giovedì 29 dicembre - Il sogno di ogni secondo
Venerdì 30 dicembre - Sì per sempre
Sabato 31 dicembre - La nostra faccia




NOVEMBRE

Martedì 1 novembre - Eterna gioia
Mercoledì 2 novembre - 2 novembre
Giovedì 3 novembre - L'altro sono io
Venerdì 4 novembre - Preghiera o monologo?
Sabato 5 novembre - Non basta dire pace
Domenica 6 novembre - Vivo di stupore
Martedì 8 novembre - Emmaus quotidiano
Mercoledì 9 novembre - Superbia
Giovedì 10 novembre - Porta dell'umanità
Venerdì 11 novembre - Il canto della misericordia
Sabato 12 novembre - Davanti allo spirito muto
Domenica 13 novembre - Questo Giubileo
Martedì 15 novembre - Ognuno ha un dono speciale
Mercoledì 16 novembre - Non la mia, la Tua volontà
Giovedì 17 novembre - Nuovo giorno
Venerdì 18 novembre - Le differenze , una ricchezza
Sabato 19 novembre - Dio incredibile
Domenica 20 novembre - Cristo Re
Martedì 22 novembre - Basta stare con Dio
Mercoledì 23 novembre - Chi cerca è trovato
Giovedì 24 novembre - Giobbe sono io
Venerdì 25 novembre - Quanto mi dispiace!
Sabato 26 novembre - Ballata della vocazione
Domenica 27 novembre - Foto di Dio
Martedì 29 novembre - Buio
Mercoledì 30 novembre - La cosa più semplice che esista




OTTOBRE

Sabato 1 ottobre - Samuele
Domenica 2 ottobre - Non ho dove posare il capo
Martedì 4 ottobre - L'istinto di Dio
Mercoledì 5 ottobre - Lì no
Giovedì 6 ottobre - Tu sei sempre con me
Venerdì 7 ottobre - Amara dolcezza
Sabato 8 ottobre - Ecco tua madre, ecco tuo figlio
Domenica 9 ottobre - Provaci
Martedì 11 ottobre - Ho avuto paura, ho nascosto il talento
Mercoledì 12 ottobre - Beato quel servo
Giovedì 13 ottobre - Un ricco entrerà
Venerdì 14 ottobre - Furono portati a Gesù dei bambini
Sabato 15 ottobre - Non tutti capiscono questa parola
Domenica 16 ottobre - Anche a quest'ultimo quanto a te
Martedì 18 ottobre - Mi ami più di costoro?
Mercoledì 19 ottobre - La bella preghiera
Giovedì 20 ottobre - È un fantasma... Signore salvami
Venerdì 21 ottobre - ​La parola abita in te
Sabato 22 ottobre - Il web di Dio
Domenica 23 ottobre - La Messa, giorno del Signore
Martedì 25 ottobre - La lettera
Mercoledì 26 ottobre - Chi il 30 chi il 60 chi il 100 per 100
Giovedì 27 ottobre - Ci chiami a stare con Te
Venerdì 28 ottobre - A un amico che ama la fraternità
Sabato 29 ottobre - L'impossibile di Dio
Domenica 30 ottobre - Io però ti dico




 DICEMBRE

Giovedì 1 dicembreEccomi  

Eccomi!
Signore
fa' che i miei amici,
anche i più induriti dalla vita,
possano ripetere:
Eccomi!

E quell'"Eccomi"
possa rimettere in piedi
ciascuno
perché ricominci
a camminare
tutto nuovo,
ad aprire la porta
a chi bussa,
perché è la porta della vita.
Non arrendiamoci:
quello che non è stato
può essere
e la vita che ci prenderà
quella a cui apriremo
quella a cui ripeteremo
"Eccomi"
quella sarà la vita vera.
Lui, il Signore,
è sempre alla porta
e bussa
finché ognuno di noi
non fa sua
l'esperienza del profeta Geremia
e con lui arriva a dire:
"Mi hai sedotto
Signore
e io mi sono lasciato sedurre".

Venerdì 2 dicembrePassione per l'uomo  

Una passione infinita
per gli uomini
ha Gesù.
Per tutti,
per quelli che non sbagliano,
per quelli che cercano
di non sbagliare,
per quelli
che sbagliano sempre.
Si mette nei loro panni:
anche per voi
c'è salvezza,
anche per voi
c'è amore.
Che gioia mi dà
il dono di Gesù
il suo gratis.
Per questa gioia
ogni volta che posso aiutare,
posso alleviare,
posso fare un gesto
buono
a qualcuno,
lo faccio.
Per questa gioia
oso dire a Gesù:
Ti voglio bene.
Lo so
che se anche diventassi
un filibustiere,
tu non mi lasceresti.


Sabato 3 dicembreStrada stretta, porta stretta  

Se tornassi indietro
rifarei la stessa strada
ma sarei più severo
con me e con gli altri.
Non la severità cattiva
che giudica
ma la severità concreta
della strada stretta.
Perché è un fatto
la strada è stretta
la porta è stretta
e non bisogna fare a botte
con gli altri
per conquistarsi il posto.
Al contrario
lottare sì
ma con se stessi.
La strada stretta
la porta stretta
che Gesù indica
è quella giusta.
Non la via facile
dei compromessi
degli occhi chiusi
delle orecchie abbassate.
La strada stretta
del favorire gli altri
non se stessi,
del dire no
al proprio egoismo
che ogni giorno
chiede soddisfazione.
La strada stretta
è difficile a volte impossibile
ma Gesù è il maestro.
È l'amico vero
che ti dice il vero
e sulla sua parola
questa è la strada.

Domenica 4 dicembreAbbi pietà di me  

Non sempre
uno crede
fino in fondo
a quello che dice,
non sempre siamo veri
ma Gesù lo sa.
Quante volte gli diciamo:
eccomi,
aumenta la mia fede,
e non ci crediamo
fino in fondo,
ma ci sembra
giusto dirlo
per entrare
nell'apparenza del mondo.
Gesù lo sa
percepisce chi chiede
con cuore autentico.
Solo quando un grido
è verov Gesù guarisce
risana
esaudisce.
Non basta dire:
"Signore Signore".
ma un vero
"abbi pietà di me"
convinti fino in fondo
di essere l'ultimo povero
l'ultimo cieco.
Solo se la parola
corrisponde al cuore,
Gesù lo sa
e finalmente
ti guarda
ti toglie l'ombra
ti fa vedere.

Martedì 6 dicembreDio c'è  

Dio
non è una favola
Dio
è il Dio vivente.
Per farsi conoscere
si è fatto uomo vivente
si è fatto carcerato vivente
straniero vivente
affamato vivente
e Lui, il Dio vivente,
è lì.
Si è fatto
solo e abbandonato
perché potessimo stare con lui.
Dio è Dio
se sfamiamo l'affamato
Dio è Dio
se visitiamo il carcerato.
Il Dio vivente
ha bisogno di noi,
si è fatto riconoscere
ha accettato
di vivere con i nostri limiti
nella nostra vita 24 ore su 24.
Se non ci voltiamo
dall'altra parte
lo vediamo
lo conosciamo.
Con lui
viviamo una vita
da amati che amano
da amati
che instancabilmente sono amati
e instancabilmente
cercano di amare.

Mercoledì 7 dicembreLa storia più bella  

La storia che ho scelto
in piena libertà
è la più bella
che potesse capitarmi.
Somigliare a Dio
è impossibile pensarlo.
Invece no
Dio
ha un volto
e una storia.
Si chiama
Gesù.
Mi ha convinto:
è figlio di Dio.
Mi ha convinto:
la bontà
è lo stile di chi ama Dio.
Mi ha convinto:
la chiave
è il perdono.
Anche se sembra
impossibile
vorrei essere cristiano
vorrei essere
come mi ha pensato
chi mi ha voluto.
So che lo sbaglio
è con me
ma con la certezza
che quando sbaglio
e lo riconosco
Lui mi perdona.
Gesù
mi ha convinto.
Da quando lo conosco
la sincerità
mi precede.

Giovedì 8 dicembreL'unica  

Maria
tu sei l'unica
che può riportare alla vita
il mondo
infame
violento
bugiardo.
L'unica
in tutti i luoghi
non al posto di Dio
ma per grazia
di Dio.
L'unica
ovunque chiamata
con tanti nomi.
Tu
l'immacolata
la pura
la disponibile
la paziente
la madre.
Tu
da tutti i luoghi
desideri riportarci a casa
non a te
ma a Dio.
Anche oggi
momento importante
per la storia del mondo
tu
in ogni angolo
sei luce
che vuol portarci in alto.
Tu
in ogni angolo
pieno di fango
sei luce
per noi.

Venerdì 9 dicembreLa verità dell'attesa  

Il mondo vuole
a tutti i costi credere
che il buio sia la luce
che gli inganni
siano
il modo migliore
per cavalcare
la vita.
Il male
si è costruito
meccanismi di consenso
sfumati
per sembrare
normale.
Tu
resta nella verità dell'attesa,
vivendo come normali
solo le cose giuste,
sperando che prima o poi
qualcuno
apra gli occhi.
Non temere
il giorno arriva.
Non entrare in compromessi,
vivi
con l'aiuto di Dio e degli amici
la tua purezza
caparbietà
ingenuità.
Nessuno può impedirti
di vivere il Vangelo.
Pagherai

non avrai né applausi
né soldi
che altri hanno,
pagati pronta cassa
dal fumo
del loro inganno.
Ma la solitudine triste
tu
non la conoscerai.

Sabato 10 dicembreVivere in ginocchio  

Chi crede
di essere migliore
e disprezza gli altri
è nell'errore intimo
e profondo.
Anche se fosse bravo
in tutto,
non è merito suo.
Dovrebbe vivere in ginocchio
e non in piedi
davanti a se stesso.
Dovrebbe fare di tutto
per custodire
i doni ricevuti
sempre immeritati.
Anche se fosse bravo
non è merito suo.
Parola da cancellare:
merito.
Somiglia a meretrice
amore di scambio
commercio interessato.
La salvezza di Gesù
è l'amore gratuito
di Dio.
Uno
anche se fosse bravo
non è merito suo
e se l'altro è cattivo
non è colpa sua.
Dio è vicino
agli ultimi
ai poveri
ma anche a te
che ti senti primo.
Non rivendicare meriti
vivi lo stupore del dono.
Solo lo stupore
tiene lontana la superbia
e abbraccia
l'amore.

Domenica 11 dicembreLui c'è  

Gesù ci assicura
che il mondo può scoppiare,
che un terremoto
può distruggerci casa
e averi,
che i nostri amici
possono tradirci,
che le persone di cui ci fidiamo
possono deluderci.
Di tutto possiamo
essere privati
ma Lui c'è
Lui non ci ingannerà
mai.
In ogni situazione
anche la più difficile
in mezzo al finimondo
Lui c'è.
Non avere paura,
continua a dirci Gesù.
Io sto lì
nella tua paura
e quando la paura passa
io resto.
Hai paura di perdere tutto,
è possibile,
ma io sono Tutto.
Nel presente della nostra storia
anche io
ho paura,
anche io vacillo,
ma di Gesù
mi fido
e a Lui
mi affido.
Anzi
gli dico: grazie
di farmi vivere
in questo presente
incerto
e scuro.

Martedì 13 dicembreLa fede matura  

La fede
non è un'emozione
non è seguire un mito.
È avere gli occhi fissi
solo su Gesù,
è mangiare il Vangelo,
è cercare di viverlo,
è sapere che
Gesù ha gli occhi
su di me,
mi guarda,
mi chiede di crescere,
di guardare sereno
i miei limiti,
di riconoscere le mie ombre,
di non dar retta al mio io,
alla sua paura
alla sua avidità.
La fede matura
impasta misericordia e verità
giustizia e pace
distacco e amore.
La fede matura
comincia e ricomincia chiede pietà ad ogni respiro
ama senza contraccambio
vive attaccata a Gesù
in cerca del senso
di ogni cosa.
Sa che in Lui lo trova
ma non in un'emozione
bensì nella fatica
seria e sorridente
di ogni giorno.

Mercoledì 14 dicembreDa sveglio  

Ogni volta
che il giorno dopo
ho un incontro
non riesco a dormire,
veglio.
All'incontro voglio arrivarci
da sveglio.
Anche se sono stanchissimo
l'emozione mi dà energia.
Credo che Gesù
voglia svegli
tutti i miei riflessi
sveglia
la mia sensibilità
per accorgermi
delle trappole dell'io
che vuole per sé
consenso e applausi;
sveglia
la mia intelligenza
per offrire la parola
di cui c'è bisogno;
sveglio
il mio cuore
per accogliere le persone
che aspettano di incontrarmi.
Una sola cosa
lui mi chiede.
Di amare di più
ma da sveglio.
Da sveglio
accogliere le sue sorprese.
Da sveglio
sentire la voce dell'amico
che non ha voce.
Da sveglio
accorgermi delle occasioni
di bene.
Solo da sveglio
posso fare un po' di bene agli altri
e intanto lo faccio a me stesso.

Giovedì 15 dicembreSanti voi  

Che bel programma
ci affida il Signore.
Non ci dice:
se sarai perfetto
se sarai invincibile
sarai con me.
Non ci dice:
fatti furbo
la scaltrezza renderà facile
la tua vita.
No, ci dice:
non alzare la voce
quando l'io dentro preme.
Non sgomitare
per essere meglio
degli altri.
Sii come
il tuo cuore è
come sei lì dentro.
Prova a tacere
quando vuoi dire la tua.
Prova
a far contenti gli altri
quando il tuo io
fa il prepotente.
Prova
a metterti nei panni
di chi è sempre offeso.
Prova
a volermi bene
a pensare
che sono figlio,
Figlio di Dio.
Uno vicino a te
che ha bisogno di te
che senza di te
non vive
perché proprio tu
tu puoi essere il mio santo.

Venerdì 16 dicembreFino in fondo  

Gesù ha capito
che doveva vivere il suo destino
fino in fondo.
Nessuno lo ha distolto
neppure la paura che aveva
il sangue
che vedeva scorrersi addosso.
E oggi lo dice anche a me.
Vivi
vivi la tua vita
fino in fondo.
Molla la paura che ti blocca
vivi te stesso
fino in fondo.
Solo la vita piena
un cuore grande
porta vita
per te
per gli altri.
Se Cristo
non ha avuto paura,
lui uomo come me,
anche io
posso guardare in alto.
Anche alla mia porta
bussa il destino
e io gli apro
lo accolgo.
Ha patito lui
posso patire io.
Lui è esempio credibile
Lui ha parole di vita.
Provo a impastarmi
con la pazienza
anche se la rabbia
vorrebbe tirar fuori la spada.
Ma guardo lui
Gesù
e Gesù è Gesù
uomo e Dio
che mi vuole
uguale a lui.

Sabato 17 dicembreCome Tu mi vuoi  

Tu Signore
mi hai pensato
e fatto per la pienezza.
Io pure vorrei essere
come tu mi hai pensato
ma sono strattonato
spintonato
diviso.
Il mondo non mi vuole
come mi vuoi tu.
Che lotta
insopportabile
senza fine!
Basta
che mi distragga
che non ti pensi
che non dica il tuo Nome
ed ecco sono trascinato.
In un attimo
il buio
l'inganno
l'avidità
la paura
che mi fa arraffare.
Mio Dio, Signore,
se tu mi hai pensato per te
torno a buttare le reti
sulla tua parola
Anche se la rete è vuota
tu ci sei
e mi aspetti
come mi hai pensato
con il cuore
e le mani aperte
per accoglierti.

Domenica 18 dicembreNon è detto  

Non è detto
che per essere cristiani
si debba soffrire
tutta la vita
o aver toccato il fondo
della vita.
Si può essere cristiani
in buona salute
aiutando
chi è nel fondo
senza mai giudicare.
Non è detto
che si debba essere poveri
per essere cristiani
ma da ricchi
creare posti di lavoro
non dissipare ricchezze
per sé.
Non è detto
che si debba essere
all'ultimo posto
per essere cristiani.
Si può essere al primo
e servire
servire
servire
senza favorire nessuno.
Essere cristiani
non è dire:
Signore Signore,
è dire:
eccomi
faccio
quello che vuoi
Tu.

Martedì 20 dicembreLa vuta del Regno  

Il regno di Dio
è nel mio cuore
quando vivo
nella mia vita
"prima gli altri
poi me".
Il regno di Dio
lo vedo
quando mi accorgo
che i miei occhi vedono
quello che altri
non vedono.
Lo sfinimento di un affamato
la disperazione di un triste
l'ingiustizia
che cerco di sanare.
Ma per vedere
il regno
bisogna morire
ogni giorno
a se stessi
non sentirsi mai
a posto
chiedere sempre
la vista.
Allora
io sono nel regno
allora
la mia coscienza
si riposa.
Allora il regno di Dio
è il tuo stupore,
è la pace che senti.
Non capisci
da dove viene
ma ti ha avvolto
senza rumore.

Mercoledì 21 dicembre Misericordia, la porta spalancata  

La porta della misericordia
non si è chiusa,
è più spalancata di prima.
Chiede
più coerenza
per chi nomina il nome di Dio
troppe volte invano.
Chiede
più fede
nelle parole uscite
dalla bocca
di chi si dice cristiano.
Chiede
che ogni chiesa
inviti a non bussare
perché è sempre aperta,
giorno e notte,
proprio come lei.
Perché c'è fame di silenzio,
fame di verità,
fame di Dio.

Giovedì 22 dicembre Ascolta il silenzio  

Ascolta il silenzio
ascolta
quello che ha da dirti.
Ascolta il silenzio
cerca con te
un rapporto speciale.
Non temere il silenzio
non lo sfuggire
non avere paura
che ti condanni.
Ti vuole abbracciare
consolarti.
Non temere il silenzio
lasciati avvolgere
dalla sua immensità.
Il silenzio è l'offerta per te
di diventare
tu proprio tu
persona vera.
Essere
tu proprio tu
come sei stato pensato
dall'eternità
che ti ha creato.
Il silenzio ti insegna
l'essenziale che c'è
da sapere.
Il silenzio ti vuol parlare
ascoltalo.
Se ti fermi
se lo accogli
anche solo un minuto
ne uscirai diverso
vedrai con un altro sguardo.
Ascolta il silenzio
è la voce di Dio.
Ascolta il silenzio
e poi
alzati e cammina.

Venerdì 23 dicembre Piccoli  

Quando Gesù dice
che noi possiamo fare
le cose che fa lui
anche più grandi
è la verità che Dio sente.
Un vero padre
che si fa chiamare
paparino
papino
ha un desiderio
che il figlio lo superi
che faccia meglio di lui.
Francesco ci ha creduto
è rimasto piccolo
tutta la vita
e così
è diventato grande.
Ma bisogna chiamare Dio
papà,
avere confidenza con lui,
chiedergli mille volte
perdono,
parlargli continuamente,
dirgli:
aiutami
incoraggiami
eccomi
sono tuo.
Abbiamo un Dio papà
un Dio papà e mamma
e la bellezza
è possibile.

Sabato 24 dicembre Natale con sale  

Ma siamo sicuri che il Natale che stiamo per celebrare sia il vero Natale?
Ci mettiamo la mano sul fuoco che non sia invece una vacanza in un mare tropicale, un triste film da ridere, uno scambio di regali inutili già ricevuti e già fatti, la maschera di un giorno per andare a servire alla tavola di poveri?
Siamo sicuri che questo Natale non sia invece un carnevale, una celebrazione falsa?
Se fosse davvero Natale dovremmo essere felici e disperati.
Perché Dio è con noi, perché nasce in povertà, perché è indifeso, fragile e manca di tutto, perché ha bisogno di noi.
Ma sapendo la sua fine, dovremmo vivere questa tragedia cercando di essere più buoni con l'Uomo più buono del mondo, desiderando con tutte le forze di cambiare vita, ora, subito, per dire con la nostra vita che volersi bene è possibile, perdonarsi è possibile, trovare il buono e il bello nell'altro che irrompe nella mia esistenza è possibile, perché ogni cosa che accade è una ricchezza possibile. Se avessimo un po', solo un po' di sale in zucca, invece di celebrare una squallida parodia, faremmo a gara per nascere di nuovo e finalmente vivere il nostro autentico Natale.

Martedì 27 dicembre Figli dell'Eternità  

Gesù
ci invita ad andare
oltre.
Oltre quello che vediamo
che crediamo essere
la nostra vita.
Oltre
a quel che sembra
oltre
a quel che pare assoluto.
Avete bisogno di casa
d'accordo
avete bisogno di affetti
d'accordo
avete bisogno di lavoro
d'accordo
avete bisogno di salute
d'accordo
ma cercate di capire
qual è il senso
della vostra vita.
Io con voi
voi in me
il divino dentro l'umano
l'umano accolto nel divino.
Siete figli dell'eternità
non del tempo.
Affidatevi
sarete belli come angeli
più forti
della vostra debolezza.
Andate oltre.
L'oltre
sono Io.

Mercoledì 28 dicembre Quando in mano ai bambini  

Quando in mano ai bambini
ci saranno rami d'ulivo
e non pietre
Quando i bambini
dell'Uganda o del Congo
avranno giochi invece di fucili
Quando ogni bambino
del Brasile o del Vietnam
avrà qualcuno a proteggerlo
Quando i bambini
palestinesi israeliani
si diranno tra loro:
"amici, giochiamo insieme"
Quando i bambini
bengalesi o georgiani
potranno avere,
come altri bambini del mondo,
case, ospedali, scuole per crescere sereni
Quando ogni bambino nascendo
potrà trovare
ad accoglierlo una festa
Quando…
Il quando di questi bambini
siamo anche noi.
E oggi può essere la risposta.
Se oggi inizia
il tempo della commozione,
il tempo che non conosce più
la parola impossibile.

Giovedì 29 dicembre Il sogno di ogni secondo  

Ogni secondo
al mondo
c'è un uomo
che muore di fame
o di guerra.
Ogni secondo
al mondo
c'è un uomo
che viene negato
schiacciato
abortito.
Ogni secondo
però
io sogno
un mondo nuovo.
Noi giovani
con i nostri sì
senza forza
con tante vigliaccate
con la droga
che ci ha consumati,
ogni secondo
possiamo rialzarci
e dire no.
No
a un mondo di morte.
Sì a un mondo di vita
senza nemici
senza sballi
senza voglia
di fartela pagare
senza infedeltà
senza ingiustizia.
Ogni secondo
ho un fuoco dentro,
passione
per un mondo diverso
fatto di sì
e di no.

Venerdì 30 dicembre Sì per sempre  

Quando da ragazzo
ho immaginato
il mio amore,
subito
l'ho immaginato
per sempre.
Quando da ragazzo
ho conosciuto Maria,
il per sempre
è diventato
il suo volto.
Così è
e sarà!
Così un ragazzo
che vuol donarsi a Dio
deve avere la certezza
di sposarsi
per sempre con Dio
semplicemente
e nel sempre.
Non c'è buona
o cattiva sorte,
salute o malattia,
ma c'è
il per sempre.
Solo così
chi avvicina
vede l'Amore di Dio.
Solo così
i Sì si rassomigliano:
fedeltà, fedeltà
e nulla li separerà.

Sabato 31 dicembre La nostra faccia  

La vita quando è vera ti cambia. Cambia il tuo carattere, cambia il tuo modo di pensare, di vedere, di sentire. Se accettiamo di farci incontrare, direi quasi di farci mangiare, dall'umanità che incontriamo, la nostra faccia avrà il calore di tutta la vita che l'ha attraversata. Avremo il volto di un bambino di strada, di una prostituta, di un uomo in fuga dal suo Paese. Avremo l'inquietudine dell'uomo del dubbio, del filosofo che indaga la vita e cerca la verità. Sentiremo nelle ossa il dolore di chi non vede un futuro, di chi non si dà pace. La nostra faccia sarà segnata di lacrime, perché un prigioniero, un rifugiato, un povero non saranno più estranei e i loro ricordi diventeranno anche i nostri ricordi. La nostra faccia avrà il sapore delle mille e mille storie che abbiamo condiviso, delle solitudini che abbiamo fasciato, della sofferenza che abbiamo accolto. Ma la nostra faccia parlerà anche di speranza, dell'incontro con Dio, del senso di tutto che si fa strada anche nel buio. La nostra faccia sarà brasiliana, curda, palestinese, libanese, italiana. Mai straniera in nessun luogo. La nostra faccia avrà l'ingenuità di un bimbo e l'indomabilità di un lottatore. Sarà una faccia nuova.

Cari lettori, volevo ringraziarvi per il cammino fatto insieme in questi mesi. È il giorno del saluto ma è soprattutto il giorno del ringraziamento per avermi permesso di entrare nella vostra vita. Penso che il miglior modo di salutarsi non sia "Arrivederci", ma una promessa, un "patto" di preghiera quotidiana per affidarci a Dio gli uni gli altri.
Non ho mai creduto ai "finali", ma credo nei nuovi inizi che bussano alla porta di ognuno di noi ogni giorno.
Possa il Signore trovare i nostri cuori sempre pronti!




NOVEMBRE

Martedì 1 novembreEterna gioia  

Eterna gioia
dona Signore
a chi
durante la vita
ha amato
ha sofferto
è caduto
ma non ti ha mai lasciato.
A chi ha conosciuto
la sua debolezza
ma non ha perso speranza
nella tua misericordia.
Eterna gioia
dona Signore
a chi non ti ha conosciuto
a chi è stato impedito
di conoscerti
a chi è stato scandalizzato
da chi indegnamente
parlava in tuo nome.
Eterna gioia
dona Signore
a quelli che non sapevano
che esistevi
e che ora
faccia a faccia
scoprono
che il loro patire
nel tuo amore
è diventato
gioia
per sempre.


Mercoledì 2 novembre2 novembre  

Oggi ricordiamo i morti
ma che morti?
Loro
sono i veri viventi
quelli che
dopo una vita di tribolazioni
scoprono
la bellezza della trascendenza.
Loro
i veri viventi
ora sanno
cos'è la vita
la contemplazione
dell'amore.
Beato chi
durante la vita
resta vivo,
ama
chi nessuno vuole amare,
perdona chi segue
la strada dell'odio.
Beati quelli
che vivendo al di qua
anticipano il paradiso
e lo gustano
al di là.


Giovedì 3 novembreL'altro sono io  

Dio maestro
la tua bellezza
insegna il vero
con levità.
Mi dici
con un sorriso:
come giudichi
sarai giudicato.
Se non hai pietà
degli altri
chi avrà pietà di te?
L'altro sei tu
l'altro io lo amo
come amo te.
Nell'altro
ci sono io
come io sono in te.
Signore, lo so:
se il peccato dell'altro
mi dà fastidio
è perché è il mio.
Se vedo
il male dell'altro
è perché quel male
lo conosco bene.
Signore
fammi essere
una via di salvezza.
Dammi silenzio
benevolenza
pazienza.
Metti una porta
alle mie labbra,
aiutami a non giudicare
perché giudicare l'altro
è come giudicare te
mio unico bene.
Aiutami
e abbi pietà di me.

Venerdì 4 novembrePreghiera o monologo?  

La mia preghiera
è ascoltarti
Signore.
Ti do il mio tempo
e il mio corpo
il mio cuore
le mie orecchie.
Entra tu in me
la porta è aperta.
Nell'intimo
fammi stare
e restare con te.
Dammi la preghiera
che prega
per chi non sa pregare,
per chi ti bestemmia
per disperazione,
per chi ti sbatte
la porta in faccia,
per chi nel tuo nome
non dà da mangiare,
chiuso
non vuole dar niente
e adora un dio
che non sei tu.
Entra tu in me
la porta è aperta
allarga il mio cuore
tutto per te.
Fa' della mia preghiera
un atto d'amore
continuo.
Fammi essere amico
di chi non ti conosce.
Fa' che io ti dia
tempo e vita
e non parole.

Sabato 5 novembreNon basta dire pace  

Non basta dire pace
bisogna avere la pace
nel cuore
nella mente
nella coscienza.
Allora la pace
sarà lei a vincere.
Sarà lei
a fare della politica un servizio.
Sarà lei
a
portarti
nelle sinagoghe
nelle moschee
nelle chiese
a servire Dio
ad amarlo
amando i fratelli.
Sarà lei
a cancellare dal tuo parlare
parole
come odio, indifferenza
io, profitto, interesse.
La pace ti condurrà in deserti
che vogliono diventare giardini
in carceri da trasformare
in case di redenzione
in ospedali
dove ti cureranno
come il bene più prezioso.
Sarà lei
la pace
a portarti in mezzo ai bambini
per imparare da loro
che bianco, nero, giallo
sono colori non differenze.
Non basta dire pace.
Vai davanti a uno specchio
guardati amico
e cerca dentro di te
cos'è la vera pace.

Domenica 6 novembreVivo di stupore  

Il male esiste
cerca qualcuno
da inchiodare
alla propria debolezza
al proprio passato.
Il male esiste
vuol farti credere
che tu non puoi,
che non sei adatto
a un altro futuro,
che il passato
è il tuo destino.
Vai controcorrente
fai il contrario.
Se sei stanco
corri.
Puoi volare
anche se hai le ali spezzate.
Se non hai voglia di ascoltare
ascolta.
Se non hai voglia di fare
fai.
Se hai paura di parlare
buttati
parla.
Sbaglierai un verbo
sarai più umano.
La vita
ha una sua saggezza.
Si fa incontrare
da chi
non si sente capace.
Valle incontro
sarai stupito
da quello che uscirà da te.
Vivrai di stupore.

Martedì 8 novembreEmmaus quotidiano  

Emmaus
possiamo viverlo
sempre.
Possiamo raccontare
sempre
le storie che Gesù diceva.
Possiamo essere
sempre
quelli che lo ascoltavano.
Gesù è vivo
è qui veramente.
Cerca
gli abbandonati
i senza malizia
i non perfetti
gli ingenui
i fedeli alla parola data
quelli che non vorrebbero mai
far del male a qualcuno
giudicarlo, violarlo, ucciderlo
sopprimerlo prima che nasca
o perché è troppo vecchio
o malato.
Cerca
gli illusi
i "faccio fatica"
i "non capisco,
il mondo così non mi piace"
i "voglio cambiarlo".
Cerca
chi il male l'ha fatto
l'ha capito
e vuole cambiare.
Gesù è in cerca.
Emmaus
è ogni giorno all'angolo
della nostra vita
nel nostro cuore.
Gesù non è una favola.
È qui per te.

Maercoledì 9 novembreSuperbia   

Quanto sei cara
sei gentilissima
disponibile
sempre.
Appena vedi
che il mio passo vacilla
mi avvolgi affettuosa
fai gli occhi dolci
mi parli con voci amiche
o sconosciute:
quanto sei bravo
unico, dono di Dio
vieni, stai con me.
Il mondo
lo vedi
ha bisogno di te.
Con quelle voci
Superbia
ti vuole incantare
incatenare.
Quando le senti
chiudi le orecchie
non ascoltare.
Inginocchiati
fuggi lontano
anzi vicino
fuggi nella tua miseria.
Ricorda le tue cadute
l'ultima almeno.
Il male ha tanti alleati
il più caro e fidato
è Superbia.
Quando ti sfiora
scappa lontano
anzi vicino.
Dentro di te
nel fondo del cuore
Qualcuno ti aspetta
per abbracciarti
farti risorgere
ancora.

Giovedì 10 novembrePorta dell'umanità   

Ieri
ho passato la porta santa
con una preghiera speciale
con un piccolo sacrificio
per amore.
Ho passato la porta santa
portando con me
tutta la mia vita
chi ho amato
gli amici
che mi hanno tradito
pochi
e i molti
che mi hanno insegnato.
Ho portato con me
chi il mio pensiero
riusciva
a raggiungere
tutti quelli che non sanno
cos'è la grazia.
Ho passato la porta
sono entrato nel silenzio
ringraziando
per ogni istante
fino a quel momento.
La porta santa
è quando uno tace
invece di parlare
quando perdona
con tutto il cuore
quando si commuove
e soffre con chi soffre.
Porta santa
porta dell'umanità
aperta a tutti
da chi per tutti
ha sofferto
risorto.

Venerdì 11 novembreIl canto della misericordia   

Misericordia
Signore
dal profondo
della mia mente,
del mio cuore,
della mia anima.
Misericordia quando il mio ego
oscura la tua Presenza
in me.
Misericordia
quando il ritmo del mio respiro
non diventa preghiera incessante.
Misericordia
quando nell'altro
non riconosco mio fratello.
Misericordia
quando la mia debolezza
mi chiude.
Misericordia
quando la debolezza dell'altro
in me
diventa giudizio.
Misericordia
quando non ti dico
“eccomi, manda me”.
Misericordia
quando vivo
senza ricordare
che sono tua dimora
che tu sei sempre con me
che sono fratello di tutti.
Misericordia
quando non capisco
la ricchezza
della Tua misericordia.

Sabato 12 novembreDavanti allo spirito muto   

Gesù che cerca di aprirci
occhi e cuore.
Non si ferma davanti al male
non si arrende
allo spirito muto:
cambiare il mondo
si può
senza di me
però
disperdete le forze.
Con me vedrete
dov'è il problema.
Sono i giovani,
giovani imbevuti
del vostro mondo,
dello spirito muto
degli adulti,
persi dietro al proprio io
che confonde
felicità e denaro
felicità e proprio interesse
felicità e fare ognuno
quel che gli pare.
Gesù ci dice:
date un ideale grande
ai vostri giovani,
dategli un esempio
grande,
siate grandi
voi stessi.
La sconfitta dei giovani
sarà la vostra condanna.
Se si perdono loro
voi siete perduti.
Ma con me
tutto
è nuovamente
possibile.

Domenica 13 novembreQuesto Giubileo   

Non è la fine
è l'inizio
questo vuol dirmi il Giubileo
che si chiude.
È sempre un nuovo inizio
quando posso riconciliarmi
con me stesso
e con gli altri
quando l'attimo che ho davanti
non lo vivo
come una condanna
ma come un'opportunità.
C'è sempre
ogni giorno
una nuova vita
che bussa alla mia porta
per cancellare
quella vecchia.
Se l'amore
non è un gesto eroico
ma la normalità
di ogni rapporto
se la gentilezza
è un modo di vivere
se
quando la rabbia mi prende
sorrido
perché ho toccato così
la mia debolezza
che ha bisogno di perdono
se scopro
che non devo essere capito
ma capire l'altro.
C'è sempre
un nuovo inizio
e se ancora
non riesco a perdonarmi
e a perdonare
quello che non è stato
può esserev e sarà
il mio giubileo quotidiano.

Martedì 15 novembreOgnuno ha un dono speciale   

La vita è dire
dei sì e dei no
con la stessa serenità.
A volte un no
può essere malgiudicato
dagli uomini
invece è un sì
più profondo a Dio,
un sì alla mèta speciale
a cui un uomo, una donna
sono chiamati.
Ognuno
ne ha una
diversa dall'altro.
Ognuno ha un dono speciale
tutto suo
è la sua unicità,
la fantasia di Dio.
Emerge camminando
in compagnia di Gesù
con fatica, spesso con dolore.
Emerge
staccandosi dal proprio io,
nel non insuperbirsi
dei propri doni,
nel consegnarsi
fiduciosi,
nel custodire l'umiltà.
Allora compare chi sei.
Gesù ci vuole
liberi e felici.
Spera che realizziamo
il meglio di noi stessi
che portiamo a compimento l'unicità
che ci ha affidato,
che scopriamo
la grandezza
la sua creatività in noi.
Anche a costo
di non essere compresi.

Mercoledì 16 novembreNon la mia, la Tua volontà   

Nella vita
tutto è difficile.
Istintivamente
ognuno vorrebbe stare
comodo
tranquillo
al sicuro,
non sentire le urla
del male,
fare quello
che gli va.
Ecco una trappola del cuore:
quello che mi va.
Quello che voglio
sbarra la porta
all'immensità
che ho dentro
e vuole farmi
diventare immenso.
Lotta continua
con il mio io.
La volontà consegnata
è la chiave per l'oltre,
vittoria sulla paura
sull'angoscia
sulla fatica.
Volontà consegnata
è sentire Dio vicino.
La vita continua
a non far sconti
ma la certezza
è con me,
compagna.
La Presenza mi porta
e va
e io volo
con lei.

Giovedì 17 novembreNuovo giorno   

Nuovo giorno
abbandonati a Dio
al suo desiderio.
Vorrei consolare
portare un po' di pace
guardare negli occhi qualcuno
per dire con il silenzio:
una nuova vita è possibile
ma a volte chiede lacrime
sofferenze.
Non buttarle via
investile,
danno frutti di pace.
Nuovo giorno
il mondo non è solo
quello che vedo dalla mia finestra.
È quello di tanti villaggi
che odono il lamento
di chi muore di fame.
Carceri disumane
dove la libertà è negata.
Bambini che si alzano
per imballare immondizia.
Come fai, Dio, a sopportare
inumanità, inimmaginabili
anche per te?
Davanti alla cattiveria
all'egoismo
fa' che non mi perda
nel pessimismo
che non dica:
è sempre stato così
sempre sarà.
Fa' che creda con te
che tutto può cambiare.
Vorrei fare una parte anch'io:
dare le mie mani a te
che mi hai amato per primo
che mi hai trovato e avvolto.
Per te, eccomi
oggi e ogni nuovo giorno,
eccomi.

Venerdì 18 novembreLe differenze, una ricchezza  

Pietro e Paolo
due persone diverse
due vite diverse
due modi diversi
di amare Gesù
ma un unico amore.
Pietro e Paolo
ci ricordano
che le differenze
se non diventano comunione
sono un problema
che diventa tragedia.
Le differenze in Dio
sono ricchezza
comunione
collaborazione
armonia.
Perché l'uomo non contempla
le sue mani diverse
destra e sinistra
il giorno e la notte
il maschile il femminile
il vuoto e il pieno?
Se l'uomo non entra
nella semplicità del contemplare
vivrà le differenze
come male che richiama altro male.
Dio ci chiama
ad alzare gli occhi all'infinito
o ad abbassarli
a leggere la realtà e la natura
scritte con la sua parola.
Dio ci chiede di vedere
nelle differenze
la nostra vocazione
il senso del nostro vivere
l'occasione di unità e di amore
fratelli tutti diversi
figli di un unico Padre.

Sabato 19 novembreDio incredibile  

Lo stupore mi prende
quando ti contemplo
Gesù
che non vuoi sottomettermi
mai.
Non hai paura
dei miei peccati,
non tieni conto
della mia debolezza.
Continui a dirmi:
diventa come me
diventa mio fratello
diventa mia madre
diventa il mio maestro.
Stupore e lacrime
se ti contemplo
Dio incredibile
che mi regali
la tua energia.
Mi fai correre
senza stancarmi,
mi fai dimenticare
di me stesso.
Con te
la preghiera diventa carità,
pazienza non mia,
l'altro diventa prossimo,
l'offesa
subito perdono,
e mi scopro perdonato.
La mia vita si inginocchia
davanti a te
ma tu mi vuoi in piedi
incollato al tuo amore
diventato amore
anch'io.

Domenica 20 novembreCristo Re  

Che assurdità pensare
Cristo come re
Cristo imperatore
il numero uno al mondo.
Mi sembra una bestemmia
invece no.
A volte
è più facile essere ultimi
per essere umili
ma anche da primo
si può essere ultimo.
Anche al primo posto
si può servire
non favorire gli amici
non approfittarsi
di nulla
rispettare chi la pensa
diversamente
cercare il bene degli altri
non il proprio
non farsi abbagliare dal consenso
e continuare
a servire
a servire
a servire.
Nei pensieri di Dio
siamo primi e siamo ultimi
ognuno di noi
primo e ultimo
alla sua presenza.
Se qualcuno è messo
al primo posto
è perché mostri
qual è la sua giustizia
quella di Cristo Re
di Cristo Imperatore
il più umile uomo della terra.

Martedì 22 novembreBasta stare con Dio   

Stare davanti a Dio
non è
recitare parole sublimi
fare lunghi discorsi.
Basta un sì, un eccomi
o solo non aver paura
di farsi guardare
dentro la nostra intimità
così come siamo.
Se stando davanti a lui
entriamo nella tristezza
della nostra povertà
di limiti e di sbagli,
ecco
Dio ama
il nostro disgusto,
e immediatamente
ecco
il perdono del suo sguardo
che dice:
avanti,
non temere,
manda via la tristezza,
nella tua tristezza
c'è l'io che ti vuole suo.
Dio non ha paura
di nessun nostro errore
solo teme
che noi ci scoraggiamo
e ci pieghiamo all'io.
Ma anche se ti scoraggi
lui non si scoraggia
e usa tutti i modi
per riprenderti.
Sa che a volte
abbiamo bisogno
di calore umano
e allora ecco
Dio ti abbraccia
attraverso un amico.

Mercoledì 23 novembreChi cerca è trovato   

Chi cerca trova
ma quante volte
l'uomo cerca
per appagare la sua curiosità
senza cercare
veramente.
Ma chi cerca è trovato.
L'uomo spesso non ascolta
è sordo alle grida.
Nessun urlo di ferito
raggiunge
chi non vuol sentire
neanche l'urlo più angosciante.
Anche Gesù
nel suo ragionare
non convince
finché l'uomo non comprende
che l'altro
sono io.
Quando finalmente capisce
non ha più bisogno
di sentire l'urlo
lo sente
ancora prima che qualcuno gridi.
Pietà
pietà per l'uomo
che non sente
che non spera
che non si commuove.
Tu Gesù
in quest'uomo
continui a sperare.

Giovedì 24 novembreGiobbe sono io   

Giobbe sono io.
Giobbe possiamo essere noi.
Possiamo patire
tutti i dolori
lamentarci
violentemente
contro Dio,
ma Dio
non si lamenta di noi.
Non ci dice
insensati
o traditori.
Allora
anche io
come Giobbe
mi tapperò la bocca
non dirò più niente
e cambierò.
Figli e figlie
per me
come per lui
saranno lo stesso
per tutti,
figli e figlie,
la stessa eredità,
tutti
sullo stesso piano.
Giobbe
l'ha scoperto nel dolore.
Tutti possono essere curati
tutti andare a scuola
tutti con gli stessi diritti
e doveri.
Solo se sono giusto
vivo da figlio di Dio.

Venerdì 25 novembreQuanto mi dispiace   

Guai a voi!
È solo amore
l'apparente severità di Gesù.
Per lui "guai"
è parola di dolore:
"quanto mi dispiace!".
Quanto mi dispiace
che abbiate travisato
le mie parole.
Quanto mi dispiace
perché avete creduto
che vi mandassi fra la gente
con la forza del potere.
Invece vi dicevo:
se vi viene la tentazione
di credervi qualcuno,
non avete ancora capito
che per me "alto"
vuol dire "basso",
che per me "potere"
significa "servire",
che se qualcuno
vi sputa in faccia,
per me quella
è la vostra opportunità
di diventare me,
l'occasione di ricominciare,
di mettersi all'ultimo posto
cioè alla presenza di Dio?
E se la vita
vi mette al primo posto
nel mondo,
si deve vedere e gustare
di chi siete
dal vostro servire
dal vostro amare.
Mi dispiace davvero
se non volete conoscermi.
Che grande peccato
avere travisato le mie parole
parole d'amore.

Sabato 26 novembreBallata della vocazione   

Nella vita non trovo
il mio posto
finché cerco il posto
che io vorrei per me.
Mi scopro quando faccio
quello che non voglio
e le cose
che non servono a me.
Divento me stesso
quando cambio le mie idee
non l'ideale.
La strada si apre
se non mi sento maestro
ma sempre allievo.
Se imparo la felicità
di far felici gli altri.
Se sono felice
che gli altri siano migliori
di me.
Se sognando grandi cose
permetto a qualcuno
di fare della propria vita
un sogno.
Se provo pietà per ciascuno
ma soprattutto per me stesso.
Se ad ogni istante ricordo
di essere figlio
di un eterno Padre
e di non essere
io un "padreterno".
Se spero che tutti vivano così
per cambiare il mondo
che per me è già cambiato
quando cambio io.

Domenica 27 novembreFoto di Dio   

All'inizio dei tempi
uomini ispirati
ci parlavano di Dio
e la fede
ci faceva parlare con lui.
Poi Dio ci ha fatto
un dono
un dono immensov il suo dono
il dono di sé.
Ha voluto svelare
il suo volto
ci ha mandato
il Figlio.
È un certezza
che ho avuto sempre
ma non mi agevolava
in niente.
Questa certezza
mi faceva incontrare
gli scartati
amarli.
Quel volto
mi è entrato dentro
quella bontà
si è impressa
quei lineamenti
quelle parole
non mi erano sconosciuti.
I miei genitori
Ester Giuseppe
li ho conosciuti
le loro foto
me li ricordano.
La foto di Dio
è Gesù
una persona
ce l'ho dentro.
È la mia strada nel buio
la mia certezza
nel caos.
Lui è con me
io con lui.

Martedì 29 novembreBuio   

Ho incontrato Dio
faccia a faccia.
L'ho ascoltato
tante volte.
Ho fatto quello
che voleva.
Tante volte
non ce l'ho fatta.
Sono caduto
e mentre cadevo
mi rialzavo.
Poi ho detto:
sono tuo
io la vela Tu il vento.
Ho sperimentato
l'impossibile possibile,
fare cose più grandi di me
grazie a Dio.
Eppure quante prove,
quante volte sembra
che Dio si nasconda.
Buio
come se non ci fosse
non lo vedo, non lo sento.
Buio
dolore indicibile e solo.
Ma continuo a ripetere:
io la vela Tu il vento.
Mi abbandono
perché in te
non c'è forza o prestigio,
mi abbandono
perché in te
che taci nascosto
trovo il senso,
lo vedo e lo sento.
Posso
se decido di ascoltare te
che taci nascosto
amandomi.

Mercoledì 30 novembreLa cosa più semplice che esista   

Il Regno di Dio
è quando finalmente
vedo
non con gli occhi di ieri
ma con la speranza
che quello che non è stato
può avvenire.
Chi mi impedisce
di sciogliere il mio rancore
in perdono
di pensare che l'altro
lui che ho davanti
lui insopportabile
lui brutto e cattivo
lui sia il mio specchio
che lui sia io.
Il Regno di Dio
eccolo
la cosa più semplice che esista.
L'amore
vuole prendere il posto
dell'odio
la parola indifferenza
cancellata
crollata la costruzione
che mi faceva vedere l'altro
come un nemico.
Il respiro è bloccato
l'ansia mi prende
ecco
il Regno di Dio
mi bussa dentro
chiede di aprire il mio cuore
vuole
che incontri la tenerezza.
Se non gli apro
il male di oggi
sarà peggio di ieri.




OTTOBRE

Sabato 1 ottobreSamuele  

Dio
è sempre in cerca
di chi lo segue
e sveglia chiunque.
Ma solo chi risponde:
Eccomi
sono pronto a cambiare
entra in relazione.
La chiave è
eccomi.
Eccomi
detto col cuore
col desiderio di entrare
nella dimensione di Dio.
Come un amico del Brasile
che quando tutti
gli dicevano:
Ma torna a dormire…
torna a studiare…
fatti la tua vita…
Lui
con lo sguardo
stupito
dello svegliato
ripeteva ogni volta
a Dio
il suo Eccomi.


Domenica 2 ottobre - Non ho dove posare il capo  

Gesù maestro
cerca casa
nel mio cuore.
Casa non ce l’ha
siamo noi
la casa di Dio.
Ha fatto il cielo
l’universo
l’aria per darci vita
tutto è suo
eppure
questo Dio potente
è debole e solo,
cerca casa in me.
Dio esigente
vuole che io lo metta
al primo posto
non dicendo Signore Signore
ma Signore ti amo
tu hai parole di vita eterna
eccomi
fai di me
quello che vuoi.
Dio
è come un amico vero
vuol essere amico
per sempre
vuole fidarsi
totalmente
mi chiede
fiducia totale.
Ognuno è il preferito
di Dio
ma non lo sa.
Ognuno può capire
di esserlo
se apre il suo cuore
per dare casa
a Dio.


Martedì 4 ottobre - L'istinto di Dio  

Qui
lo stupore
di Dio.
Non bisogna avere
lo stesso sangue
la stessa pelle
per essere
figli e fratelli
di Dio.
Basta essere
contro
il proprio io
basta
fare quello
che non hai voglia
ma con gioia.
Eccoci allora
figli di Dio
immensità di Dio
dentro
nelle vene.
Come si fa
a non essere felici
a non gridare
di gioia
che Lui mi vuol
bene
e se non lo
conosco
lui sì.
Ogni uomo
dentro
ha l’istinto di Dio.
Lo scopre
se va contro
il proprio io.
Allora
l’istinto di Dio
mi prende
e sono figlio
e sono fratello.


Mercoledì 5 ottobre - Lì no 

La superbia
è molto intelligente
ti fa trovare le parole
più incantevoli
e più incantevoli sono
più ti allontani
dalla bellezza
che Dio vuole
per te.
Ho trovato un modo
per tenere lontana
la superbia.
Vivere in mezzo
a povera gente
che non ha niente
che ha bisogno
di tutto.
In questo impasto
la superbia
non ci sta
In mezzo ai poveri
irriconoscenti
ignoranti
sgradevoli
lì c’è Dio
c’è la bellezza
dell’uomo e della donna.
Lì non c’è posto
per la superbia
che ti vuole
tutto per sé.
Lì no.


Giovedì 6 ottobre - Tu sei sempre con me  

La misericordia
non conosce il giudizio.
Il figlio perduto ritorna
il Padre gli va incontro
lo abbraccia
gli fa festa
l’altro si incupisce.
Ed ecco il Padre
mostra
la sua tenerezza immensa.
Tu ed io
sempre insieme,
ma c’è posto
anche per l’altro,
il perduto.
Se ho sopportato
il dolore
per il perduto
era perché tu sei con me.
Essere arrabbiato,
geloso
è umano
ma il Padre
non glielo fa notare.
Continua ad abbracciarlo.
Tu resti l’amato
ma c’è posto
nel mio cuore immenso
anche per l’altro amato.
La mia tenerezza
non si divide
cresce senza misura.
Tu continua
ad essere con me.
Guardami
il mio sguardo
più forte
delle parole.


Venerdì 7 ottobre - Amara dolcezza   

Lotta eterna dell'io
che vuole prevalere.
Chi lo guarda in faccia
e lo chiama
col suo nome
"Io"
lo scaccia.
Ma bisogna
chiamarlo col suo nome
non seppellirlo
a noi stessi
non mascherarlo
di bene
di ipocrisia.
L'io
è suadente
a volte dolce
sembra
che ti vuol bene
ma il suo bene,
non il bene di Dio.
L'io
chiamalo
col suo nome
non fa più
paura.


Domenica 9 ottobre - Provaci

Per i santi
il buio è la luce
è la pace
che hai dentro.
Per te non hai forza
per gli altri ce l'hai.
Se guardassi
me stesso
le mie paure
non farei niente
annegherei nell'io
ma l'altro
è sempre più importante
di me
e se piange
io faccio finta
di ridere.
Non so se ho la fede
ma l'altro che soffre
lo vedo
non mi giro dall'altra parte.
I dubbi
allora
diventano luce
senza far cinema.
Provaci anche tu
a non girarti
dall'altra parte perché lì
è la pace
Ho la gioia negli occhi
perché le mie mani
asciugano tante lacrime
ha detto Madre Teresa
a uno
che voleva fotografare
i suoi occhi
e poi:
Provateci anche voi
e vedrete che è vero.


Martedì 11 ottobre - Ho avuto paura, ho nascosto il talento

Il dono di Dio è dono
e come dono
va accolto con gioia.
Piccolo o grande
non importa
importante a vedersi
o apparentemente
insignificante
non importa.
Da un seme
può nascere una foresta
da una foresta
solo cenere.
Quello che Dio ci chiede
è di guardare in faccia il dono
riconoscerlo
accoglierlo con gioia
senza invidia per l'altro.
Non vuole né paura
né vanità
ma il vivere il dono
piccolo o grande
alla luce del sole
in mezzo agli altri.
La nostra vita
vissuta nel dono
allora sarà parola per gli altri:
Ognuno di voi ha un dono
scopritelo
ognuno di voi è amato
per potere amare.
Noi non siamo migliori.
Dio non fa preferenze.
Chiede ad ognuno
di essere se stesso
nel suo dono
perché insieme
e solo insieme
mettendo in comune
i nostri doni
piccoli o grandi
saremo Lui.



Mercoledì 12 ottobre - Beato quel servo  

Oggi il Signore
ci accarezza così
dicendoci
che non ha paura
delle nostre debolezze.
Ci dice:
Pensatemi
costantemente
perché quando arriverò
voi stavate pensandomi
con le vostre debolezze
stavate amandomi
stavate facendo
il vostro piccolo possibile
per il pezzetto di mondo
che vi ho affidato.
Grazie anche oggi
Signore
che mi permetti
di amarti amando me
avendo compassione di me
dei fratelli
del pezzetto di mondo
che mi hai affidato.
Grazie anche oggi
Signore
che mi chiedi di vegliare
anche per chi non veglia
per chi pensa
che non ci sei
e di farlo per amore.
A chi hai dato una famiglia
che ha insegnato
l'amore
tu chiedi di amare
anche per chi non ama
per i fratelli
non amati
a cui nessuno
ha insegnato
ad amare.


Giovedì 13 ottobre - Un ricco entrerà  

Gesù vuole educarci
a volte sembra che ci ammonisca
e ci fa dire
"è impossibile".
Gesù è come quel padre
quella madre
che vuole salvare
il proprio figlio
e gli ripete
"guarda che sbagli
guarda che è pericoloso
guarda che quello che fai
ha delle conseguenze".
Gli ammonimenti di Gesù
sono la misura
del suo amore
senza misura
sempre esagerato.
Gesù sa
quanti vivono nella miseria
conosce
le ricchezze infinite
senza pietà
ma continua a sperare
nel giusto necessario
nelle beatitudini.
Lui ci crede
sa che se l'uomo non si stacca
dal suo io
niente può cambiarlo.
Un ricco può commuoversi
può creare sviluppo e dignità
per gli altri
e quindi per sé.
Se Gesù ce lo dice
vuol dire che è possibile.
Ci credo
aspetto
quel ricco
amico.


Venerdì 14 ottobre - Furono portati a Gesù dei bambini  

Il compito di un adulto
è e-ducare i bambini
portare alla luce il vero
che c'è nascosto dentro ciascuno.
Il compito di un adulto
è portare i bambini
con un po' di fantasia
con tanto affetto
a volte con un po' di forza da Gesù
perché li benedica
perché possa ripetere
ancora ai bambini di oggi:
voi potete capire
l'amore di Dio
perché siete totale fiducia
completo affidamento,
voi potete
così come siete
e-ducare i grandi all'amore.
E voi “grandi”
non impedite ai bambini
di gustare la bellezza
che ho affidato a loro.
Il vostro compito da “grandi”
è diventare bambini
nella fiducia totale
nell'amore totale
facendo tesoro
della vostra esperienza di vita.
Avete lo spazio
di una vita intera da “grandi”
per imparare ad amare
come io vi amo tutti e non solo alcuni.
Avete la vita
per non scandalizzare
per non imbrogliare
per non impedire
a chi si sente vecchio
di essere benedetto da me
perché il bambino che si sente vecchio
possa rinascere
anche dopo una vita di sbagli e di errori.
Portate da me “grandi”, vecchi, stanchi
portatemi il vostro bambino interiore
che vuole venire alla luce benedetto.
Io non mi arrendo mai.


Sabato 15 ottobre - Non tutti capiscono questa parola  

L'uomo continua a intestardirsi
a pensare
che quello che vuole lui
lo vuole Dio
e si allontana
sempre di più
da Dio
dalla natura
da se stesso
dal senso della vita.
Ma se comincia
ad alzare lo sguardo
a chiedersi
cosa ci sta a fare
in un mondo
dove ognuno
come lui
si fa i fatti propri
dove il male
è sempre in vantaggio
ecco il suo momento sacro
ecco l'occasione
ecco l'inizio del cercare.
E chi cerca trova
anzi
è già trovato
da Uno che cerca
attraverso l'amore.
Non tutti capiscono
se non sciolgono il cuore
se il cuore duro
è ancora più duro.
Ma Dio non si arrende
non giudica
da quello che vede
ma
da quello che spera.
Che l'uomo si sposi
con Dio
con la novità
con il senso.


Domenica 16 ottobre - Anche a quest'ultimo quanto a te  

Discernere
la via dritta
da quella storta
imparare a distinguerle
fino a diventare esperti.
Questo ci chiede
oggi
Gesù.
La paga
è alla buona volontà.
Ma alla sua Parola
l'io dell'uomo
si ribella.
Per l'uomo
l'io
è più importante
di Dio.
L'io si rifiuta
di sciogliersi
nell'amore
che va al di là
dei nostri pensieri.
Per Gesù invece
l'uomo
conta sempre
più del sabato.
Lui vorrebbe
che la sua strada
diventasse la nostra
ma l'uomo
si ostina
nell'unica
che la sua cecità
vede:
il proprio tornaconto.


Martedì 18 ottobre - Mi ami più di costoro?  

L'amato è esigente
vuole avere la certezza
che il mio è più grande
di qualsiasi amore.
Vuole che lo ami davvero
che apra gli occhi
che apra il cuore
perché veda
di quale amore
lui mi avvolge.
Vuole il di più da me
che l'ho tradito,
di più da me
che ho ceduto
alla paura vigliacca,
di più da me
che ho peccato,
di più
perché la coscienza
del mio peccato
lei
può farmi diventare maestro.
L'amore esigente
mi chiede di più
una, due, tre
infinite volte.
Vuole la certezza
che non sia la mia ferita
ad amarlo
che non sia il mio senso di colpa
che invece di costruire
distrugge.
Vuole che sia
il mio cuore nuovo ad amare.
Vuole il di più
della mia rinascita.
Vuole il di più
di un amore tradito
e diventato fedele.
Capace ora
di scalare montagne
capace ora
di farsi crocifiggere
anche a testa in giù.


Mercoledì 19 ottobre - La bella preghiera  

Ieri
un mio amico
mi ha aperto il cuore
sulle sue debolezze.
Non sono puro di cuore
la rabbia e la tristezza
mi accecano.
Faccio fatica a fidarmi
di Dio
degli altri.
Non so discernere
non so ascoltare
la voce di Dio,
forse non voglio.
La confusione che ho dentro
copre la coscienza.
Vorrei una fede salda
ma ho paura di chiederla,
un cuore che ama
ma mi tremano le viscere.
Eppure non voglio
allontanarmi da Dio
e il cuore desidera
non perdersi.
Ieri il mio amico
mi ha fatto capire
che è questa la preghiera
da fare
la bella preghiera
di quelli
che si sentono indegni
che non hanno il coraggio
di entrare.
La bella preghiera
dei presunti indegni
piena di dignità
di amore vero
per Dio,
la vera preghiera
che voglio anch'io.


Giovedì 20 ottobre - È un fantasma... Signore salvami  

Alla fede si arriva
in modi diversi.
Dio
il Dio della fede
non è arrogante
non aspetta
che sbagliamo
che affondiamo nel dubbio
per rimproverarci:
allora non hai fede!
La fede del Signore
in noi
è pazienza
è attesa,
non è una messa alla prova.
Ognuno si trova a lottare
col buio
col male
che a volte ci fa dire:
Dio non esiste.
Chi lotta
con la certezza
di non avere certezze
si accorge lentamente
che Dio è vicino
che aspetta
aspetta proprio te.
Allora una lacrima
un sorriso
la fede
ecco la fede
la confidenza in lui.
Da allora la lotta
può diventare
più dura
più cruenta
più inumana
ma con lui.


Venerdì 21 ottobre - ​La parola abita in te  

Un libro sacro ti parla
ma tu devi aver voglia
che la Parola
ti scortichi
ti porti nella sua dimensione.
Solo così
la Parola trova casa
ti cambia
ti fa entrare nel silenzio.
A me la Parola
ha cambiato la vita
quando attraverso Giovanni
mi ha detto:
tu puoi fare cose
più grandi di me.
Non le farò mai
ma sono impazzito dalla gioia
perché ho scoperto
che Dio non vuole sottomettermi.
Sono impazzito solo perché
Dio ha fiducia in me.
Per questo cammino e corro
notte e giorno
sbaglio e cado
ricomincio e mi rialzo.
E quando incontro
chi è piegato dal male
gli dico:
cerca la Parola
falla diventare
la compagna della tua vita
ti sosterrà.
Il male non ha l’ultima parola.
La misura di Dio
ti vuole entrare dentro
non solo per te,
ma perché tu la racconti.
Falla abitare in te la Parola
e vivrai.
Poveri, ultimi, scartati
c’è casa di Dio in noi.


Sabato 22 ottobre - ​Il web di Dio   

Che bella speranza è la rete.
La rete
avvolge il mondo
vuole accogliere tutti
buoni e cattivi.
La rete
aspetta tutti
buoni e cattivi.
I buoni non sono i primi della classe
quelli che non sbagliano.
I buoni sbagliano
continuano a sbagliare
soffrono dei loro limiti
non ce la fanno
ma non si scoraggiano.
A tutti usano misericordia
perché nella loro povertà
ne hanno fatto esperienza.
I buoni sanno
cosa significa
sentirsi guardati da Gesù
accolti, presi nella sua rete
mai giudicati
incoraggiati
sempre perdonati.
Perciò i buoni non giudicano
non si scoraggiano
spartiscono il pane
con chi non ce l'ha
non fanno differenza di persone
non si stancano
di accogliere
di avere misericordia
la stessa che ricevono.
Nel web di Dio
c'è posto per tutti.


Domenica 23 ottobre - La Messa, giorno del Signore   

Signore
sono qui per vivere
il mio incontro con Te
in questa Messa.
Sono qui per incontrarti
come fosse la prima volta
come fosse l'incontro più importante
della mia vita.
Ti porto le mie fatiche
e i miei dubbi,
le mie debolezze
e i miei desideri.
Ti porto le mie delusioni
e l'inquietudine che provo
per le ingiustizie e la violenza
di questo tempo.
Ti chiedo che la Parola di oggi
entri nella mia vita,
che la comunione con Te
diventi comunione
con le sorelle e i fratelli
che sono qui con me.
Aiutami a superare le divisioni
che insorgono tra noi
a saperci guardare l'un l'altro
come ci guardi Tu.
Non ti nascondo nulla
metto tutto sull'altare
del tuo farti Pane di vita.
Fammi tornare tra la gente
più sicuro che Tu sei sempre con me
più desideroso di amare i miei fratelli
più coraggioso nel testimoniarti
perché la gente ti conosca
e si avvicini sempre più a Te.
Fammi gustare il mistero d'amore
del tuo essere uomo e Dio.
Fai crescere in me il desiderio
di amarti sempre più
e di vivere da ora a sempre
alla Tua Presenza.


Martedì 25 ottobre - La lettera   

Ho ricevuto una lettera pesante.
Mi ha ricordato
quando all'inizio della nostra storia
siamo stati allontanati
dalla nostra sede
con un'altra lettera
ancora più pesante.
Davanti a queste lettere
Davvero ingiuste
ci siamo sempre imposti e proposti
un tempo di silenzio
perché Dio ci stava parlando.
Anche oggi è così.
Ma una domanda
Mi ritorna sempre:
«Quando un cristiano
o uno che si dice cristiano,
magari un'alta carica,
scrive,
si chiede se Gesù firmerebbe?».
È sempre un monito per me.
Quando parlo
è Dio che deve parlare in me.
Quando ascolto
è Dio che ascolta in me.
Quando giudico
solo una domanda:
Lui giudicherebbe?


Mercoledì 26 ottobre - Chi il 30 chi il 60 chi il 100 per 100    

Il seme che Gesù sparge
è un segno
di speranza
ma per tutti.
Per chi
non riesce a diventare
terreno buono,
per chi
non ha raccolto,
per chi
non ha capito,
per chi
non ha potuto,
per chi
non ha saputo,
per chi
ha raccolto
solo i propri sbagli
dobbiamo avere
la stessa tenerezza
di Gesù.
Coraggio
terreno sassoso
non ti preoccupare
non perdere
la speranza.
La nostra preghiera
è per te
è per noi
perché
nessuno perda mai
la speranza.
Gesù è così.
Gesù
non si arrende.


Giovedì 27 ottobre - Ci chiami a stare con Te    

Quante raccomandazioni
ci fai Gesù. La tua parola
ci racconta
che nel mondo
della menzogna
dell'ipocrisia
della violenza
dobbiamo cercare
solo la gioia tenue
che sei tu
in noi.
La gioia tenue
che ci fa vivere
e a volte
ci guarisce.
Ci racconti
che nel mondo reale
il buio è scambiato
per luce
la luce per buio
e qui
in questo mondo
ci chiami
a stare con te,
l'unico che non tradisce
e mantiene la parola.
Quante raccomandazioni
ci fai
Papà,
una sola in fondo:
fai la tua parte
figlio
e sta in pace
riposa in me.
La tua storia
e tutta la storia
in me
saranno trasformate.


Venerdì 28 ottobre - A un amico che ama la fraternità    

Ogni amico
deve accettare
di essere messo alla prova
capire
se il proprio Sì
è di Dio.
Ogni amico
deve provare
sulla propria pelle
che non tutto
quello che sembra
è vero,
sentir bruciare
dentro
l'umiliazione
che sola
dà l'umiltà,
avere il coraggio
di rigustare
di rimpiangere
il proprio Sì.
Deve accettare la lotta
dare il nome
ai movimenti
del suo cuore,
quelli
che non gli piacciono
guardarli in faccia
nominarli
senza paura.
Ogni Sì
è Sì
solo se passa
attraverso il dolore.
Storia
di ogni uomo
di ogni donna
finché
respira.


Sabato 29 ottobre - L'impossibile di Dio    

Dobbiamo lasciare a Dio
la possibilità dell'impossibile,
la montagna da spostare.
Dio non è
effetto speciale
ma può
può far nascere un figlio
da un vecchio
da una sterile.
Per lui
l'unica sterilità
è sterilità della salvezza,
quella del cuore.
Dio può
e all'incredulità risponde
con uno strano segno.
Toglie la voce a Zaccaria,
non per punirlo
ma per dirgli:
l'unica prova che ti porto
è la mia parola
se non la accogli
resti muto
resti chiuso.
Apriti
la mia parola ti apre
ecco è tuo figlio.
Il padre vecchio
nel silenzio della sua vita
ora capisce
e da muto scrive
il nome della parola
del figlio donato
Giovanni.
Giovanni
è il suo nome
Yoh hanan.
Giovanni
misericordia di Dio
Giovanni
dono di Dio.


Domenica 30 ottobre - Io però ti dico    

Occhio per occhio
dente per dente
un tempo era rispetto
era un modo di amare
di dar valore all'altro.
Io però ti dico
che c'è un modo nuovo
uno sguardo nuovo
quello della tua piena umanità.
Il male fa male
soprattutto
a chi lo fa
e non va restituito
a tuo fratello
prima vittima.
Il male va odiato
ma chi lo fa va amato.
Anzi portalo tu
il male di tuo fratello
porta il suo peso
porgi la guancia.
Rinuncia al tuo diritto
non rivendicarlo.
Dai invece di prendere
e così distruggi il male.
Io però ti dico:
guarda me
guarda la mia vita.
La pace è nel perdono,
l'altro sei tu.
Mettiti nei suoi panni,
non ti piacerebbe
per un tuo sbaglio
essere condannato
per sempre.
Io però ti dico
distruggi il male
non avere paura di perdere.
È la paura
che ha moltiplicato le guerre,
è la legge della paura
che porta solo morte.
Io però ti dico:
tu ama per primo
come per primo
io ti ho amato.


 

 




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