Politica e bene comune

Pubblicato il 30-12-2022

di Gianfranco Cattai

A Roma lo scorso 6 settembre al Palazzo della Cooperazione si è tenuto un incontro a carattere innovativo. A presentare il progetto, cittadini, movimenti ed enti del Terzo settore riuniti per chiedere alla politica, prima e dopo la campagna elettorale, che vengano messi al centro il bene comune e l’esperienza di centinaia di realtà impegnate sui territori.

«Oggi nasce un luogo, un contenitore – ha detto Leonardo Becchetti, economista e promotore dell’appello sottoscritto a quella data da 1.600 persone rappresentative della società civile – che punta a ridurre la distanza tra società civile e il mondo politico, aggregando la domanda». L’obiettivo è che la cittadinanza attiva diventi «alleata della buona politica» e la stimoli «ad andare verso una certa direzione». In quella sede abbiamo avuto modo di esprimere che Retinopera (24 associazioni, movimenti ed organizzazioni cattoliche a livello nazionale a cui aderiscono otto milioni di associati, quindi realtà di terzo livello) è convinta che la diversità può essere vissuta come ricchezza.

Ovviamente non è semplice neppure all’interno di un mondo che ha un’identità forte: ma c’è l’impegno a superare i particolarismi nell’interesse collettivo. A maggior ragione, questo vale per un insieme di realtà presenti all’incontro che rappresentavano mondi diversi l’ASVIS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, CSVNET, Associazione centri di servizi per il volontariato, il Forum del Terzo Settore, Alleanza contro le povertà, AIPEC, Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione, ed altri che però, a ben vedere, confrontando i vari appelli presentati, avevano una comunanza di proposte e di parole chiave ripetute. Abbiamo condiviso che “noi del 6 settembre” non avevamo alcuna intenzione di promuovere un partito ma uno “spartito” con accenti sulle note dei migranti, dei diritti, del fisco, dei poveri e dell’ambiente da affidare al prossimo parlamento ed al futuro governo.

Hanno preso in quella sede la parola sia sindaci in carica sia candidati politici. Una serie di interventi brevi, concisi ma molto performanti. Vorrei riprenderne uno particolarmente significativo per quello che vogliamo rappresentare. «Abbiamo bisogno di una buona comunità – ha detto l’ex ministro Graziano Delrio – e se qualcuno pensa di poter vincere le battaglie da solo, il Paese non ce la farà».  Il 6 settembre è stato un primo momento: però se vogliamo adoperarci per una “buona comunità” è necessario che noi della società civile uniamo le forze, che valorizziamo rispettandole le nostre diversità, che ci riconosciamo reciprocamente senza farci dividere dagli interessi di bottega.

Gianfranco Cattai

NP Ottobre 2022

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