Il mondo in fiamme

Pubblicato il 16-04-2024

di Ernesto Olivero

Di fronte a guerre, a situazioni che bussano alla porta, a sentimenti negativi che ci nascono dentro dovremmo chiederci con molta onestà: «Ma io dove sono? Ho qualche responsabilità? Soprattutto, cosa posso fare?». C’è bisogno di cittadini comuni che si fermino al semaforo rosso, diano la precedenza a chi ce l’ha, paghino le tasse, pensino che rubare sia ingiusto, che parlar male degli altri sia sbagliato. Ma poi c’è bisogno di statisti che siano anche uomini di coscienza.

In questo tempo di grande crisi che attraversa tutti i settori, un primo passo che va fatto è l’onestà con tutte le sue sfaccettature.
Che significa purezza delle intenzioni, pulizia dello sguardo, assenza di interessi personali, no alla competizione, al desiderio di dominare sugli altri, di avere un potere “speciale” per ottenere quello di cui abbiamo bisogno con qualche scorciatoia.
Non facciamoci illudere «invidiando i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi», come dice il salmo 73. Può capitare a tutti di invidiare i prepotenti. Perché a volte sembra davvero che «non siano colpiti come gli altri uomini», che «non li raggiunga la piena delle acque », che «sempre tranquilli, ammassino ricchezze». E che chi resta fedele all’onestà al contrario «invano conservi puro il suo cuore».

Sono convinto che i saggi e i buoni possano catalizzare le forze migliori della società. Ci insegnano la dedizione agli altri, l’onestà, l’umiltà nel riconoscere i propri torti, il servizio gratuito e libero da interessi di parte, la voglia di legalità, perché la legalità fa vivere la coscienza e fa crescere la dignità.
La politica dovrebbe fare un passo in profondità, «consumare i gradini della porta del saggio » come dice il Siracide, per riscoprire le ragioni e il senso del proprio impegno per il bene comune.
La politica ha smarrito la strada della saggezza e ora sta perdendo anche il consenso e la fiducia delle nuove generazioni.
Il “no” all’ingiustizia è irrevocabile perché è il senso stesso della nostra vita, del nostro impegno.

Foto: Ernesto Olivero mostra una pagina della regola del Sermig a David Maria Sassoli (allora vicedirettore del TG1) nel corso di un incontro all'Arsenale della Pace dal significativo titolo "Nel buio di una grande crisi c'è sempre una luce"
 

Ernesto Olivero
Editoriale
NP aprile 2024


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