QUARESIMA/2: Una voce dal monastero
Pubblicato il 29-08-2013
Le radici di una pianta non si vedono, ma sono essenziali; così è la preghiera, quella forza silenziosa che alimenta l’azione degli uomini, in comunione con Gesù. Ce ne parla con semplicità e freschezza una giovane carmelitana.
Quando mi è giunto l'invito a partecipare la mia vocazione alla vita di clausura sono rimasta un po' titubante, perché parole se ne sentono molte e oggi anche la vita contemplativa lascia generosamente passare attraverso la grata messaggi, interviste, volti, per cui essa non è più un mistero. Per la maggior parte delle persone, tuttavia, questa resta una vita senza senso, assurda; per altre è accettabile nella Fede; da pochissime è ritenuta dono di Dio alla Chiesa. Io vivo in monastero da 16 anni ormai: nel cuore sento lo stesso fuoco che mi spinse allora, a 18 anni, a compiere questo passo e oggi non esiterei a rifarlo, a dire nuovamente il mio sì, con lo stesso ardore, mi pare, e la stessa freschezza. |
Compresi fin da allora che un solo settore di apostolato non mi bastava, perché io volevo raggiungere tutti... Compresi che solo in Gesù e con Gesù avrei potuto fare ciò, ed in modo molto più sottile ed efficace che non donando le mie forze fisiche, limitate nel tempo e nello spazio. |
Le difficoltà poste dai miei genitori erano più che comprensibili, data la mia giovane età, e non mi sono state risparmiate alcune prove, tra cui quella di vedermi costretta ad uscire dal monastero per essere studiata ed eventualmente salvata da una scelta sbagliata. Sono stati lunghi mesi di fatica, incomprensione, lotta e umiliazioni, ma si sono rivelati un dono della Divina Provvidenza che sempre veglia su di noi, e la prova non è servita ad altro che ad alimentare la fiamma e purificare ciò che in me non piaceva a Gesù. Si andava così chiarendo che Gesù mi chiamava a seguirlo proprio qui, e finalmente i miei cari hanno ceduto con la promessa di non crearmi più ostacoli. Sono certa che la più grande avventura che possa capitarci è incontrare l'Amore, credere in Lui, credere che Egli ha fiducia nelle nostre possibilità di dargli una mano, un cuore per compiere anche attraverso di noi grandi cose. Suor Maria Elena |
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