Giornata Mondiale del Rifugiato

Pubblicato il 31-08-2009

di Claudio Maria Picco


Oggi in tutto il mondo si ricorda la situazione dei rifugiati sotto l’egida dell’UNHCR, che fornisce loro protezione internazionale e assistenza materiale.

di Claudio Maria Picco


La Giornata Mondiale del Rifugiato dovrebbe costituire un momento per fermarsi a riflettere sulla drammatica condizione dei rifugiati e sull’inesauribile coraggio che impiegano in ogni fase della loro personale vicenda: se gli stessi rifugiati si rifiutano di abbandonare la speranza, come possiamo farlo noi?”. È scritto sul sito dell’ UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. (vedi box al fondo)
Per il suo capo, l’Alto Commissario Antonio Guterres, la parola d’ordine di quest’anno è: ristabilire la pace in Somalia. Si tratta dell’appello che ha rivolto alla comunità internazionale dal campo per i rifugiati di Dadaab in Kenya, che da 16 anni accoglie i profughi della Somalia. Dall’inizio dell’anno ne sono arrivati altri 20.000 ad ingrossare le fila dei 200.000 che ci vivono in condizioni disperate. Lì in molti hanno perso la speranza di ritornare un giorno nel loro Paese.
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©UNHCR/H.Caux

Chissà se anche Amina ha perso la speranza. Arriva da Bari, dove è sbarcata insieme ad altri disperati alla ricerca di un futuro migliore. Alle forze dell’ordine che le chiedono cosa si aspetta qui, risponde: “Una vita tranquilla” e per lei non è solo un modo di dire.
Il suo calvario era cominciato in Somalia. Esponenti di un clan rivale, penetrati in casa sua, avevano buttato una bomba uccidendole padre e madre. A tredici anni il mondo le era crollato addosso: seriamentre ferita, si era ritrovata da sola con due fratelli più piccoli. La solidarietà dei vicini di casa li aveva poi strappati dall’abbandono e dalla fame. Ancora oggi sono evidenti sul suo corpo i segni di quell’esplosione. Ma in Somalia tutti i giorni qualcuno muore sotto le bombe e così con la famiglia adottiva scappa prima in Etiopia, poi in Sudan perché lì non c’era lavoro, infine in Libia per approdare finalmente in Italia, dove ottiene un permesso di soggiorno in seguito alla domanda di asilo politico.

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©UNHCR/J.Hesemann

Di storie come questa ce ne sono a decine di migliaia, ma non sono solo storie, o peggio numeri di una statistica. Sono persone, ognuna con la propria tragica e irripetibile storia. Un bagaglio di umanità che ti porti dietro e ti segna ovunque vai.
L’ultimo rapporto statistico dell’UNHCR parla di 457.000 somali rifugiati in tutto il mondo, ma sono già più di 850.000 quelli che sono scappati dalla capitale Mogadiscio in seguito alle violenze scoppiate lo scorso anno.
L’agenzia Fides a proposito della Giornata Mondiale scrive che: “La ricorrenza coincide con un momento particolarmente delicato per le condizioni di milioni di profughi, sfollati e rifugiati in tutto il mondo, e con un incremento del numero di persone coinvolte dopo alcuni anni di relativa stabilità”. In tutto il mondo ci sono 11,4 milioni di rifugiati al di fuori dei loro Paesi d’origine e 26 milioni di sfollati interni. I gruppi più numerosi di rifugiati sono afghani, iracheni, colombiani, sudanesi, somali.
Ai primi posti fra i Paesi dove sono state presentate le domande d’asilo si trovano gli Stati Uniti d’America, il Sudafrica, la Svezia, la Francia, il Regno Unito, il Canada e la Grecia.
unhcr.it
fides.org

UNHCR
Il rifugiato è una persona che, “per fondato timore di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale od opinione politica, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può oppure, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale paese”. [Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati]

L’UNHCR ha sede a Ginevra e venne istituito nel dicembre del 1950 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per soccorrere i profughi in Europa all’indomani della seconda guerra mondiale. Nel corso dei decenni seguenti, con l’aumentare del numero dei rifugiati in tutto il mondo, il suo mandato è stato rinnovato ed ampliato. Negli oltre 50 anni di attività - per la quale l’Agenzia ha ricevuto anche due Premi Nobel per la Pace, nel 1954 e nel 1981 - l’UNHCR ha soccorso più di 50 milioni di persone.

 

 

 

 

 

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