DevReporter Forum

Pubblicato il 15-06-2015

di Andrea Gotico

Comunicare le sfide globali
Un vademecum, in 10 punti, per comunicare le sfide globali in modo corretto, tempestivo e comprensibile al grande pubblico. Si conclude così il 2° Forum internazionale di Dev Reporter Network, una rete di giornalisti, ong, docenti universitari ed enti locali di diversi paesi europei che si è svolto all’Arsenale della Pace la settimana scorsa. Due giornate di workshop, incontri e tavole rotonde in cui i 220 partecipanti, dei quali 100 giornalisti, provenienti da Italia, Francia, Spagna, Olanda, Irlanda e Inghilterra si sono confrontati su come migliorare la qualità dell’informazione sulla cooperazione e sullo sviluppo globale presentando anche alcuni progetti vincenti di comunicazione.

All’elenco hanno collaborato i diversi gruppi che si sono poi focalizzati su alcuni spunti: suscitare curiosità e processi di identificazione non cedendo a pietismo e sensazionalismo, curare il linguaggio evitando tecnicismi e stereotipi, migliorare la conoscenza tra media e attori della cooperazione, rifuggire l’autoreferenzialità distinguendo tra comunicazione istituzionale e informazione. Gli elementi emersi costituiranno l’ossatura del lavoro che proseguirà in questi mesi in vista del 3° forum internazionale di Barcellona previsto per gennaio 2016.

“Il Vademecum che abbiamo presentato oggi è un documento sintetico che risponde ai nuovi bisogni dell'informazione su questi temi ed è stato creato per essere un supporto concreto e pratico tanto ai giornalisti che agli operatori della cooperazione internazionale. L’abbiamo chiamato vademecum perché ha la funzione d’essere un memorandum di sintesi delle riflessioni comuni e una guida che permetta di dirigere le nostre rispettive azioni future”, spiega Umberto Salvi, presidente del Consorzio Ong Piemontesi, promotore per l’Italia di DevReporter Network.

I temi sono poi stati discussi nella tavola rotonda internazionale dal titolo “Development journalism: come informare il grande pubblico sui temi dello sviluppo e della cooperazione internazionale”, a conclusione del Forum. Alessandra Comazzi, presidente dell’Associazione Stampa Subalpina, tra i promotori del progetto, ha ricordato, citando Ryszard Kapuscinski, come silenzio sia lo strumento dei tiranni e che invece è proprio del buon giornalismo il potere di “abbattere muri e costruire ponti”. Un concetto ripreso anche Ahmad Ashour, di Al Jazeera Public Liberties & Human Rights che ha aperto il suo intervento ricordando come “Non è un crimine il giornalismo mentre lo è la violazione dei diritti umani”. La campagna “Journalism is not a crime” fu promossa l’anno scorso in occasione dell’arresto di alcuni colleghi di AJ in Egitto con la sola colpa di svolgere il proprio lavoro. Il network, con sede nel Qatar, ha istituito un intero dipartimento nato in primis per proteggere i suoi reporter attraverso attività di formazione e dotandosi di nuovi strumenti come robot e droni per le riprese da remoto. Cristina Mas del quotidiano Ara (Spagna) propone di aggiungere alle 5 W, alla base delle notizia, una sesta: “What we cand do” mentre Chris Arsenault, di Thomson Reuters Foundation, ha focalizzato alcune caratteristiche per lui fondamentali per comunicare: sintesi, chiarezza e cura delle citazioni. Ziad Maalouf di Radio France International ha voluto porre l’accento sull’importanza di rispettare i ruoli tra ong e media.

Il Forum è promosso dal Consorzio delle Ong Piemontesi, dalla Federazione delle Ong Catalane e da Resacoop, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, l’Associazione Stampa Subalpina, il Caffè dei Giornalisti, la Regione Piemonte, l’Università degli Studi di Torino, il Coordinamento Comuni per la Pace, e il Centro Piemontese di Studi Africani. Il progetto triennale Dev Reporter Network è cofinanziato dall’Unione Europea (DCI-NSAPVD/2012/279-805) nell’ambito dell’Anno Europeo dello Sviluppo 2015.

IL VADEMECUM IN 10 PUNTI

Ecco il Vademecum realizzato dal DevReporter Forum:

  1. Migliorare la conoscenza reciproca tra media ed enti di cooperazione Internazionale.
  2. Creare dei luoghi/momenti di collaborazione tra giornalisti e operatori della cooperazione internazionale.
  3. Elaborare insieme nuove strategie per raggiungere il grande pubblico (utilizzando social network e prodotti multimediali).
  4. Non cedere al sensazionalismo né al pietismo, ma suscitare curiosità e processi di identificazione
  5. Rendere protagonisti i soggetti dei paesi del Sud.
  6. Distinguere tra cooperazione ed emergenza, dando spazio a notizie positive. Evitare l’informazione a spot e dare continuità nel tempo.
  7. Fare attenzione al linguaggio, evitando terminologie tecniche e stereotipi.
  8. Contestualizzare le notizie e l'ambito di intervento, prediligendo approfondimenti e notizie di lungo formato.
  9. Evidenziare i legami tra micro e macro, e legare le problematiche globali all’agenda locale.
  10. Evitare l’autoreferenzialità e distinguere tra l’informazione e le comunicazioni istituzionali.

Tutti i materiali relativi al progetto sono disponibili in 4 lingue (italiano, francese, inglese e catalano) sul sito: www.devreporternetwork.eu

di Tiziana Montaldo

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